Matera

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La Basilicata è una regione ricca di bellezze non solo storiche e culturali come borghi, siti archeologici, chiese secolari ma anche dal punto di vista culinario e dell’intrattenimento. Una delle città più famose della regione è Matera, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 1993 e nominata Capitale Europea della Cultura 2019. Ogni anno attira migliaia di turisti che accorrono ad ammirare i “sassi di Matera”, le costruzioni realizzate con questa tipica pietra.

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Matera ©blueajayphoto via Canva

Cosa vedere a Matera

I sassi di Matera sono una delle attrazioni più famose di Matera: si tratta di vicoli, abitazioni, chiese, giardini, cunicoli sotterranei che la rendono simile ad un bellissimo presepe tutto da esplorare e da fotografare (con una bellezza mozzafiato soprattutto di sera).

I sassi si dividono in due quartieri: Sasso Barisano cioè il rione più grande, ricco di negozi, ristoranti e alberghi e Sasso Caveoso, la parte più antica della città. Ma non solo: la città è ricca anche di chiese rupestri e di aree naturali con scenari paesaggistici davvero straordinari e non mancano anche musei o eventi imperdibili a cui partecipare. 

Un edificio da visitare è Casa Noha, un’antica dimora appartenuta ad una famiglia nobiliare e che oggi è centro di informazioni turistiche o, ancora, la Cattedrale di Matera, da cui è possibile ammirare il paesaggio su Sasso Barisano, che dal 1627 è stata dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, protettori della città. Al suo interno, ci sono numerosi tesori come un affresco bizantino che rappresenta la Madonna della Bruna con bambino, il Giudizio Universale, il Coro Ligneo scolpito da Giovanni Tantino e la pala “Vergine con Bambino e Santi” che si trova sull’altare maggiore.

Oltre a questa chiesa sono tante le chiese rupestri di epoca medioevale cioè delle grotte trasformate in centri di preghiera in cui è possibile distinguere cripte, eremi, basiliche e santuari: in tutto, sono circa 150 quelle presenti sul territorio di Matera come la Chiesa di San Pietro Barisano, la Chiesa di Santa Lucia alle Malve, la Chiesa di Santa Maria de Idris e tante altre tutte da esplorare per rivivere il fascino della Matera misteriosa e antica. 

Matera
Matera ©rudybalasko via Canva

Un altro bel luogo da visitare è il Palombaro che si trova lungo la grande cisterna scavata sotto Piazza Vittorio. E’ possibile percorrere gli ambienti della cisterna con un tour a 17 metri di profondità così da scoprire nel dettaglio la genialità di quest’opera di ingegneria idraulica. E’ possibile visitare anche il Museo Musma di Matera dedicato alla scultura contemporanea dal 1800 ad oggi e al cui interno è ospitata anche la biblioteca Vanni Schelwiller che conserva oltre 5000 volumi donati dalla vedova del noto editore o il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, il più antico della Basilicata con i cimeli donati dal dottor Domenico Ridola alla città. 

Per avere un assaggio della vita dei pastori di un tempo a Matera, in Vico Solitario è possibile visitare la Casa-Grotta rappresentata da un unico ambiente in cui anticamente abitavano nuclei familiari formati da più di 10 persone e animali. Fra i vicoli di Matera è possibile imbattersi anche in botteghe in cui ritrovare prodotti dell’artigianato locale e acquistare bellissimi souvenir come ricordo della città.

Non solo arte e storia nella bella Matera ma anche aree naturali che possono essere esplorate dagli amanti delle passeggiate o del trekking: bellissime escursioni possono essere svolte presso il Parco della Murgia Materana, presso la Riserva Regionale San Giuliano o il Colle Timmari

E per chi ama la movida serale, Matera può soddisfare tutte le esigenze con i suoi numerosi locali in cui gustare deliziose pietanze oppure fare aperitivo nei bar e nei locali delle piazze e delle vie del centro storico che, soprattutto durante la bella stagione, allietano gli ospiti con musica dal vivo e dj set.

Cosa mangiare a Matera

Chi giunge a visitare Matera non può perdersi le prelibatezze della cucina tradizionale o i prodotti tipici del territorio: la tradizione culinaria materana è prettamente contadina e pastorale, ricca di legumi, verdure, formaggi (caciocavallo podolico, cacioricotta, pecorino salato e molti altri), carni e pasta fatta in casa. Fra le pietanze da gustare, infatti, non possono mancare le orecchiette al sugo o con cime di rapa o con funghi da accompagnare con il pane di Matera IGP, un pane realizzato esclusivamente con semola di grano duro.

Un piatto a base di carne è la pignata, realizzato con carne di pecora, verdure, erbette, il tutto cotto in pentole di terracotta nel forno a legna o ancora la ciallèdd, una zuppa di patate, cipolle, erbette, uova e rape servite con pane raffermo o la crapiata, una pietanza a base di legumi, grano e patate. Ancora, tipici piatti poveri ma genuini sono le fave e cicoria oppure gli gnummiredd cioè degli involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e animelle legati insieme dal budello. Questi ottimi piatti della tradizione popolare possono essere accompagnati da pregiati vini come i rossi (Aglianico, Primitivo, Rosso Jonico) e i bianchi (Greco e Moscato), vini elaborati in recipienti di legno che ne conferiscono il sapore.

Fra i prodotti locali da portarsi anche a casa, ci sono i peperoni dolci chiamati peperoni Cruschi, tipici della Basilicata, che vengono essiccati al sole e fritti, con il risultato di essere molto simili a delle patatine, molto croccanti. Con questi peperoni vengono spesso realizzati dei piatti di pasta fresca (come le orecchiette o gli strascinati) accompagnati anche da cime di rapa. 

E per chi ama lo street food, non può mancare la gustosissima focaccia realizzata con grano duro e cotta in forno a legna, molto spesso condita con pomodorini freschi e olive, spuntino ideale per chi voglia mangiare e continuare a gironzolare fra i sassi.

Per quanto riguarda i dolci, dei tipici dolcetti secchi a base di mandorle, noce moscata e cannella sono le strazzate ma sono tante anche le gelaterie che propongono gelati artigianali dai tantissimi gusti tutti da provare.

Come arrivare a Matera

Si può raggiungere Matera in diversi modi:

  • in aereo, l’Aeroporto più vicino è quello di Bari-Palese (distante circa 60 km) da cui si può raggiungere la città lucana in treno o con autobus o noleggiando un’automobile.
  • In treno, per chi arriva da Bari, sarà sufficiente prendere le Ferrovie Appulo Lucane e in 80 minuti raggiungere la Stazione di Matera.
  • In autobus, ci sono diverse compagnie che da tutta Italia raggiungono comodamente la città di Matera.
  • In auto, per chi proviene dalla Costa Adriatica occorre seguire l’Autostrada A14 fino a Bari Nord e da qui seguire la statale 96 per Altamura e poi la statale 99 per Matera; per chi proviene dalla Costa Tirrenica, invece, occorre seguire la Salerno-Reggio Calabria fino all’uscita per Sicignano, quindi imboccare la E847 fino a Potenza per poi prendere la statale 407 Basentana per Metaponto ed infine l’uscita per Matera. Invece, per chi proviene dal Salento, è necessario superare Taranto, quindi percorrere la SS106 Ionica fino all’uscita Matera.

Locorotondo è uno piccolo borgo della Valle d’Itria tra i più belli della Puglia e d’Italia che, come già il nome fa intuire, ha una tipica pianta circolare dove è possibile ammirare le tipiche abitazioni dal tetto spiovente chiamate cummerse. Il visitatore può godersi la tranquillità dei vicoli del centro storico, abbelliti con fiori e ben tenuti dagli abitanti del paese o, ancora, la bellezza dei punti panoramici tutti da fotografare o delle chiese antiche da visitare.

Durante lo scorso Natale, la città ha registrato un record di presenze per i visitatori arrivati ad ammirare la bellezza delle decorazioni che hanno abbellito il paese. Locorotondo, infatti, è stata così apprezzata per gli addobbi natalizi, da diventare uno dei borghi più fotografati e postati su Instagram: una bella vittoria per questo piccolo paese che è comunque apprezzato tutto l’anno da chiunque vi arrivi.

Locorotondo
Locorotondo ©diegofiore via Canva

Cosa vedere a Locorotondo

La bellezza di Locorotondo sta nei vicoli caratteristici in cui perdersi imbattendosi in chiese, case particolari dai tetti spioventi rivestite di pietre calcaree dette chiancarelle, botteghe artigiane che rimandano alle tradizioni popolari così ancora vive nel paese. Una delle chiese più importanti di Locorotondo è quella di San Rocco, patrono della città che, secondo la tradizione, allontanò la peste.

Altre chiese da visitare sono la Chiesa di Santa Maria Addolorata, la Chiesa di Santa Maria Annunziata, la Basilica Minore dei Santi Cosma e Damiano o, ancora, la Chiesa della Madonna della Greca e la Chiesa in onore di San Giorgio. Non mancano poi edifici di pregio storico come Palazzo Morelli di età barocca, la Torre dell’orologio e il Palazzo Comunale dove attualmente c’è la biblioteca civica. E’ possibile anche soffermarsi a visitare il trullo più antico della Puglia, risalente al 1509, in contrada Marziolla oppure ammirare una vista mozzafiato della Valle presso contrada Serafino. 

A sera, si possono trascorrere piacevoli momenti con i propri amici o i propri cari presso uno dei numerosi cocktail bar o pub che, soprattutto in estate, animano il centro storico con eventi, musica dal vivo e dj set.

Tradizioni e curiosità di Locorotondo

Le tradizioni popolari sono molto sentite a Locorotondo: ad aprile si svolge la festa in onore di San Giorgio Martire con la “Cerimonia del dono” cioè la consegna delle chiavi della città dal Sindaco al Santo o, ancora, la festa in onore di San Rocco che si svolge ad agosto con una manifestazione molto affascinante chiamata Diéne cioè processioni di bande musicali per il centro storico intonando canzoni tipiche del folklore. La festa è accompagnata anche da spettacoli pirotecnici, luminarie e grandi abbuffate a base di carne.

La prima domenica di agosto, inoltre, si festeggia la Santa Famiglia e il 15 di agosto, la processione di Santa Maria Assunta. Altre feste religiose sentite sono quella che si svolge la terza domenica di settembre, la Festa del Crocefisso e, ad ottobre, la festa dedicata a San Marco e le feste patronali dei Santi Cosma e Damiano e della Madonna della Catena

Non solo tradizioni ma anche cinema: fra le bellissime vie di Locorotondo sono stati girati diversi film come “Mio cognato” con Sergio Rubini, “Così è la vita” con Aldo, Giovanni e Giacomo e “Baciami piccina” con Vincenzo Salemme.

Locorotondo
Locorotondo ©luckohnen via Canva

Cosa mangiare a Locorotondo

Locorotondo offre un’esperienza culinaria fatta di prodotti tipici e piatti della tradizione popolare ma non mancano anche prodotti vitivinicoli di eccellenza come il “Bianco Locorotondo DOC“, un vino che ben si adatta agli antipasti ma anche a piatti a base di pesce. 

Fra i prodotti d’eccellenza della gastronomia, utilizzati per creare piatti unici, c’è la carne come gli involtini di trippa di agnello (gnumerèdde suffuchète) legati con budella dell’animale e cotti in tipici tegami di terracotta; ancora, le orecchiette alle cime di rapa oppure un’altra pasta fatta a mano con semola di grano duro e uova chiamata tridd, accompagnata da pecorino e prezzemolo tritato con brodo di tacchino. Non mancano piatti poveri e genuini come le fave e cicoria (macco con verdure), cioè fave bianche cotte nella pignata e battute con olio d’oliva per realizzare un purè, accompagnate dalle cicorie; ancora, focacce, carne al fornello o cotoletta con mozzarella e funghi (la cottie).

Come raggiungere Locorotondo

Il bellissimo borgo di Locorotondo può essere raggiunto con tutti i mezzi di trasporto:

  • in aereo, gli aeroporti più vicini sono quello di Bari Palese (a circa 75 km di distanza) e quello di Brindisi-Casale (a circa 55 km di distanza): da qui sarà possibile, una volta raggiunta la stazione, spostarsi con treni, autobus o noleggiando un’auto.
  • in treno, da Bari sarà sufficiente raggiungere la Stazione di Fasano con Ferrovie dello Stato e poi prendere il pullman per Locorotondo oppure prendere la Ferrovia Sud-Est fino alla Stazione di Locorotondo. Per chi arriva da Taranto, sarà sufficiente prendere le Ferrovie Sud-Est fino alla Stazione di Locorotondo; infine, per chi arriva da Lecce-Brindisi, tramite le Ferrovie dello Stato, occorre raggiungere la Stazione di Fasano e da qui proseguire in pullman fino al paese.

         Qui di seguito il sito delle Ferrovie Sud-Est.

  • in auto, da Bari sono possibili due alternative: o prendere la SS16 con uscita Fasano oppure la SS100 con uscita Turi e poi la SS172 (Statale dei Trulli). Se si proviene da Taranto, invece, occorrerà percorrere la Statale 172 Dir. mentre da Lecce-Brindisi percorrere la SS378 con uscita Fasano e poi immettersi nella 172 Dir.

Gravina in Puglia è un paese dell’alta Murgia, in provincia di Bari, famoso non solo perché ha dato i natali a Papa Benedetto XIII ma anche per le sue bellezze naturalistiche, artistiche e storiche che ogni anno attirano migliaia di turisti: il territorio, infatti, è ricco di ambienti rupestri e paesaggi sotterranei misteriosi per riscoprire la bellezza di un territorio così segnato nel tempo dalla presenza umana.

Il comune si trova a poca distanza da Matera, in Basilicata e da Altamura, città famosa per il suo pane.

Gravina in Puglia
Gravina in Puglia ©stevanZZ via Canva

Cosa vedere a Gravina in Puglia

Imperdibile quando ci si reca a Gravina in Puglia è il canyon, un insieme di gravine, delle insenature formatesi grazie all’azione dell’acqua nei secoli e i siti rupestri, testimonianza degli insediamenti che nel tempo si sono avvicendati nel territorio. Alcuni di questi siti sono molto ampi come la Grotta delle sette camere ed in tutto sono circa un’ottantina, per tutti gli amanti delle bellezze storiche da scoprire. 

Di notevole pregio storico e architettonico sono anche le chiese come la cripta di San Vito Vecchio, il santuario della Madonna della Stella e la chiesa di San Michele delle grotte. I due versanti di Gravina sono collegati dal ponte-acquedotto realizzato alla fine del XVII secolo, una struttura alta 40 metri che si estende per 90 metri, che crollò nel 1722 a causa di un terremoto per poi essere ricostruito nelle varie epoche: se lo si percorre proseguendo verso Est, si arriva al Bastione medioevale, unica testimonianza dell’epoca di quella che fu la cinta muraria difensiva del paese.

Se si prosegue la propria passeggiata da questa parte antica, salendo una salita, si raggiunge il centro storico di Gravina in Puglia ed in particolare si arriva ai rioni di Piaggio, Fondovico e Borgo, un insieme di vicoli ricchi di case, chiese in tufo ed edifici storici come Palazzo Ducale Orsini, il palazzo che apparteneva alla famiglia che ha governato la città per cinque secoli e che ha ospitato personaggi illustri come Carolina d’Austria, il Principe Francesco I e Carlo III di Borbone; un altro edificio storico importante è Palazzo Vescovile, costruito nel IX secolo, crollato a seguito di un terremoto nel 1456 e ricostruito nei secoli successivi con molte modifiche, in cui è possibile ammirare la statua dedicata a Papa Benedetto XIII.

Gravina in Puglia
Gravina in Puglia ©pilat666 via Canva

A Gravina in Puglia si trova anche la biblioteca più antica della Puglia, Biblioteca Finya ma anche alcuni palazzi di nobili e studiosi che hanno reso prestigio alla città come Palazzo Calderoni-Martini, Palazzo Popolizio, Palazzo Lettieri, Palazzo e Piazza Scacchi o Villa D’Ecclessis.

Per tutti gli amanti dei musei, la città ne è ricca: da visitare sono il Museo e Biblioteca della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi che raccoglie i reperti più importanti delle zone archeologiche di Gravina o, ancora, il Museo Laboratorio della Civiltà Contadina e degli Antichi Mestieri, il Museo Civico Archeologico e il Museo Capitolare di Arte Sacra.

Infine, oltre alla Cattedrale, costruita nel 1065, crollata anch’essa con il terremoto del 1456 e che conserva alcune statue di pregio artistico come Gesù Risorto, San Paolo e San Pietro, ci sono anche le chiese dedicate a tanti santi: Santa Sofia, San Nicola, Sant’Agostino, San Domenico, Santa Lucia, San Giovanni Battista, Santa Maria delle Domenicane, San Felice, San Francesco, San Sebastiano, Santa Maria del Suffragio, dell’Addolorata, Madonna della Grazia e Mater Grazia. 

Gli appassionati di trekking e di passeggiate possono scoprire le meraviglie circostanti la città di Gravina in Puglia, visitando il Parco Nazionale dell’Alta Murgia che si estende per più di 68.000 ettari oppure il Bosco Difesa Grande, dove poter ammirare numerose specie vegetali ed uccelli. Inoltre, ad un km dalla città, c’è il Castello di Gravina in Puglia, costruito per volere di Federico II di Svevia intorno al 1233: purtroppo, il monumento non può essere visitato all’interno perché, per una parte, è andato distrutto nel tempo.

Cosa mangiare a Gravina in Puglia

Non solo civiltà antiche, bellezze artistiche e chiese secolari ma anche prodotti tipici tutti da provare, eccellenza del territorio. Esempi sono il Pallone di Gravina, un caciocavallo tradizionale realizzato con latte crudo e definito presidio Slow food o la salsiccia a punta di coltello dell’Alta Murgia, un insaccato realizzato con parti bianche di lardo e insaporito con finocchietto selvatico e peperoncino. Ancora, gli gnomerelli, involtini cotti sulla brace, fatti di animelle di capretto. Pietanze tipiche della tradizione contadina sono il Pancotto, realizzato con pane, verdure della Murgia e patate; U’Calaridd, un piatto della tradizione pasquale preparato con agnello e erbe spontanee oppure la pasta fresca, come quella con i funghi cardoncelli. 

Pallone di Gravina
Pallone di Gravina

Per i propri spuntini o pranzi veloci, tutta da gustare è la focaccia di San Giuseppe, ripiena con acciughe, uva sultanina e cipolle. Ancora, i calzoni, dei panzerotti fatti con semola e farina e farciti con ricotta zuccherata e aromatizzata e conditi con sugo di carne o il tipico pane di Gravina, famoso perché diverso rispetto a quello degli altri comuni vicini, realizzato a forma di treccia con un impasto fatto con farina, acqua e lievito. Altri prodotti che si possono trovare nei forni del paese sono gli squisiti taralli, tarallini o biscotti da latte.

Anche i vini di Gravina in Puglia sono delle eccellenze del territorio come il Verdeca DOC o i vini bianchi nelle varianti secco e spumante, il Gravina DOC, ottenuto da uve del posto, così come il Greco di Tufo e la Malvasia bianca. Infine, per quanto riguarda i dolci, quello tipico è il Sasanello, ottenuto con farina impastata con vincotto, buccia di arancia grattugiata, cannella, fiori di garofano e cacao, anticamente preparato per i matrimoni e le feste. 

Come arrivare

Gravina in Puglia può essere raggiunta sfruttando diversi mezzi di trasporto:

  • in aereo, l’Aeroporto più vicino è quello di Bari (a 61 km) o quello di Brindisi (a 178 km); una volta raggiunte le Stazioni di queste città, sarà sufficiente noleggiare un’automobile, prendere un autobus o il treno per raggiungere il paese.
  • In treno, sia da Bari che da Potenza viaggiano dei treni per raggiungere la città; in alternativa, le Ferrovie dello Stato collegano Gravina attraverso la tratta Gioia del Colle- Rocchetta Sant’Antonio.
  • In auto, per chi proviene da Nord sarà sufficiente prendere l’Autostrada A14 Bologna-Taranto (barriera di Trani-Corato); per chi proviene da Bari e da Potenza, la SS96; per chi proviene da Foggia e da Canosa, la SS97 delle Murge ed infine, per chi proviene da Matera, la SP53.

Gravina in Puglia può essere raggiunta anche servendosi del servizio autobus messo a disposizione dalle diverse città pugliesi e del resto d’Italia.

Chiunque si trovi a visitare la Valle d’Itria, non può perdersi quello che viene ritenuto uno dei più bei borghi medievali d’Italia: Cisternino. Un insieme di case bianche, vicoli e piazzette che rievocano i tempi andati, ma anche opere architettoniche e chiese da ammirare durante le proprie passeggiate in giro per il paese.

Cisternino
Cisternino ©planetix via Canva

Cosa vedere a Cisternino

A spasso per la bella Cisternino ci si imbatte in Piazza Garibaldi ed, in particolare, nella Villa Comunale e nella Torre Grande, una struttura quadrangolare di epoca normanna e federiciana, antico punto di avvistamento da cui si può godere di un bel panorama (il Belvedere). Nelle vicinanze di queste costruzioni c’è Porta Grande, una porta che conduce al centro e storico e la Chiesa Madre,in onore di San Nicola, di epoca romanica, al cui interno è conservata un’opera rinascimentale, la Madonna con bambino, realizzata da Stefano di Putignano nel 1517.

La particolarità di Cisternino è che qualsiasi vicolo e stradina ha qualcosa da raccontare: durante la propria passeggiata ci si imbatterà sicuramente in Via Santa Maria di Costantinopoli dove sarà possibile ammirare il dipinto su tavola “Madonna del falegname” e un resto di affresco ritraente la Vergine. E’ affascinante l’architettura tipica delle case: piccoli edifici di colore bianco addossati fra di loro, particolari per i loro balconi o per le maschere in pietra; non mancano, però, palazzi più importanti come quello del Governatore, palazzo Cenci, palazzo Lagravinese e palazzo Pepe. Anche il corso principale, Corso Umberto I, è caratterizzato da un insieme di case bianche, ognuna bella per qualche piccolo particolare: tutte da ammirare e da fotografare poiché arricchite da decorazioni e fiori.

Cisternino non è bella da visitare solo di giorno ma anche di sera, soprattutto d’estate quando, per i vicoletti del centro storico o in Piazza Vittorio Emanuele, i locali pullulano di gente che sorseggia cocktail o che si diverte con musica dal vivo e dj set.

Cisternino
Cisternino ©planetix via Canva

Le tradizioni di Cisternino

Poco fuori dal paese c’è il Santuario della Madonna d’Ibernia, dove ogni lunedì di Pasqua si celebra la Pasquaredde: durante questa festività, la gente del paese si reca al Santuario con un dolce tipico chiamato “u churruchele”, simbolo di prosperità, realizzato a forma di borsa con due uova sode per i bambini e a forma di bambola con un uovo sodo per le bambine.

Un’altra festa molto sentita è quella in onore di Sant’Antonio, i cui festeggiamenti iniziano il 17 gennaio o, ancora, la Festa patronale in onore dei Santi Patroni Quirico e Giulitta, la prima domenica di agosto quando si svolgono processioni, concerti e fuochi d’artificio. Poco distante da Cisternino, infine, in località Caranna, si tiene la Sagra delle orecchiette che richiama la gente del posto per stare insieme fra balli, musica popolare e buon cibo.

Cosa mangiare a Cisternino

Cisternino è un amabile paesino dove poter ancora respirare l’aria familiare di un tempo: Potrete infatti gustare ottimi prodotti tipici o pietanze della tradizione in caratteristiche masserie o osterie e ristoranti accoglienti. Fra i prodotti tipici da gustare, una protagonista indiscussa è la carne: salsicce di carne bovina, bombette (involtini di carne di maiale ripieni di formaggio canestrato, sale e pepe) e gnummeredde (a base di interiora di agnello). Questi prodotti possono essere gustati nelle macellerie-ristoranti tipiche del centro storico, i famosi “fornelli pronti” in cui si può scegliere il taglio di carne che si preferisce e gustarlo direttamente presso i tavoli antistanti la macelleria, accompagnato da un ottimo calice di vino. Un altro piatto immancabile tipico della tradizione pugliese sono le orecchiette alle cime di rapa o con sugo e pecorino oppure le fave e cicorie. Ancora, un tipico spuntino sono le friselle, spesso condite con pomodori, olio, sale e origano.

Anche i dolci di Cisternino sono assolutamente da provare, soprattutto se si è amanti delle mandorle, uno degli ingredienti fissi in queste preparazioni: le mandorle allo zucchero (menule atterrete) cioè mandorle tostate cosparse di zucchero; le castagnelle, pagnottelle realizzate con farina, uova, zucchero, mandorle, cannella e chiodi di garofano o, ancora, la variante con l’aggiunta di amarena chiamata castagnama. Un altro dolce è il Santantonio, un biscottino rettangolare preparato con farina, uova, zucchero e mandorle, ottimo per accompagnare caffè o thè. Altri biscotti da latte tipici, i Rombò, sono quelli fatti con farina, uova, zucchero, nocciole e latte, ottimi anche a fine pasto per accompagnare un bicchierino di rum.

Come raggiungere Cisternino

Cisternino si trova in Valle d’Itria ed è possibile arrivarci:

  • in aereo, l’Aeroporto più vicino è quello di Brindisi (50 km) o di Bari (80 km), da cui sarà poi necessario prendere un auto a noleggio o un transfer per raggiungere Cisternino.
  • in treno. Arrivando dal Nord la soluzione più veloce è prendere un Regioanale da Bari. in alternativa ci sono altre soluzioni da Brindisi, Ostuni, Polignano a Mare etc, consigliamo quindi di consultare il sito di Trenitalia.
  • in auto, per chi proviene da Nord occorre uscire a Bari Nord, quindi proseguire sulla SS16 direzione Brindisi e poi seguire le indicazioni per Cisternino per immettersi sulla SS379. Per chi proviene da Sud, invece, l’uscita dell’autostrada è Brindisi-Lecce, quindi sarà necessario seguire le indicazioni per SS16 direzione Bari e poi quelle per Cisternino.

Castellana Grotte è una città della provincia di Bari che deve il suo nome alla presenza delle affascinanti grotte che ogni anno vengono visitate da tantissimi turisti. Tuttavia, la città è ricca di molti altri posti da visitare, esperienze da fare e prodotti tipici da gustare. 

Castellana Grotte
Castellana Grotte ©dariolopresti via Canva

Cosa vedere a Castellana Grotte

Il centro storico di Castellana Grotte è caratterizzato da piccole vie tipiche dell’epoca medioevale, tutte da esplorare durante le proprie passeggiate, ricche di edifici come il Municipio Vecchio, l’ex Convento di San Francesco (che oggi ospita il Municipio), alcuni palazzi molto antichi e chiese come quella San Leone Magno, costruita nel 1383 su una preesistente chiesa romanica alla quale è stata aggiunta una torre normanna. In questa Chiesa sono custodite le statue di Leone Magno, di Giovanni Battista e quella della Madonna Consolatrice.

Un altro santuario da non perdere è quello di Maria SS. della Vetrana, costruito nel 1691 in onore della Madonna che liberò la cittadina dalla peste o, ancora, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, costruita nel 1651, dallo stile tardo rinascimentale in cui ammirare i sette altari in pietra locale. Infine, a poca distanza dalla città, la Chiesa del Caroseno del 1500, la Chiesa di Santa Maria del Suffragio del 1700 e la Chiesa di San Nicola di Genna, nella vicina frazione di Genna.

Non solo storia, arte e cultura ma anche divertimento per grandi e piccini nel Parco avventura Indiana che offre percorsi acrobatici sicuri per tutti gli avventurosi o, ancora, il Parco dei Dinosauri, un museo all’aperto in cui sono stati riprodotti dei dinosauri a grandezza naturale. Un altro museo è il Museo Speleologico Franco Anelli, dedicato a colui che ha scoperto le famose grotte della città (assieme allo speleologo Vito Matarrese) e l’Osservatorio Astronomico Sirio.

Le famose grotte di Castellana

Le Grotte di Castellana furono scoperte nel 1938 e sono una delle maggiori rappresentazioni del fenomeno del carsismo in Puglia. Si trovano a circa 2 chilometri dal centro abitato e si estendono per circa 3 chilometri: si possono visitare seguendo due tipi di percorsi, di cui uno più breve, di circa un chilometro e mezzo e l’altro di circa 3 chilometri.

Entrati nelle grotte, si trova una voragine di circa sessanta metri chiamata la Grave da cui si accede alle numerose caverne, canyon, stalattiti, stalagmiti, che si potranno ammirare durante il proprio giro turistico, tutte denominate con nomi affascinanti per richiamare una particolare forma o una leggenda come ad esempio la Caverna della Civetta, il Corridoio del Serpente, la Caverna del Precipizio, la Grotta Nera e tante, tante altre.

Castellana Grotte
Castellana Grotte ©igor_d via Canva

Cosa mangiare a Castellana Grotte

Il fascino di Castellana Grotte non si ferma alla magia delle grotte e del patrimonio artistico e culturale ma anche ad una cucina ricca di prodotti tipici tutti da gustare in piatti raffinati o della tradizione culinaria pugliese. L’impronta della cucina di Castellana Grotte è quella tipica della provincia di Bari in cui prevalgono le cozze, da gustare alla marinara oppure fritte o la carne come le braciole (una carne sottile, condita e arrotolata).

Da provare anche i piatti poveri e genuini della tradizione contadina come le fave e cicorie o i lampascioni al forno. Tipiche sono anche le pettole, realizzate con farina, lievito, acqua e sale, fatte lievitare per almeno due ore, farcite con capperi, pomodorini, olive, peperoncino e cipolla e fritte in olio bollente sotto forma di palline.

Come arrivare a Castellana Grotte

E’ possibile raggiungere Castellana Grotte con ogni mezzo di trasporto:

  • in aereo, l’Aeroporto più vicino è quello di Bari (distante circa 36 km), da cui sarà possibile o noleggiare un’automobile oppure, dopo essere arrivati alla Stazione di Bari, prendere un treno o un bus per raggiungere la città oppure noleggiare un auto.
  • In treno, una volta raggiunta la Stazione di Bari, sarà sufficiente prendere il treno via Conversano-Castellana delle Ferrovie Sud-Est.
  • In bus, sempre da Bari, sarà molto semplice raggiungere la città con i mezzi delle Ferrovie Sud-Est.
  • In auto, per chi proviene da Bologna-Ancona, occorrerà prendere la A14; da Firenze-Roma la A1 e da Napoli, la A16. Quindi, uscire a Bari Nord e poi proseguire per la SS16 fino all’uscita Conversano-Cozze, infine percorrere la SS634.

Arrivati in aeroporto se non si noleggia l’auto la soluzione più comoda e veloce è prenotare un Transfer, che con un costo poco superiore ai classici mezzi pubblici, vi porterà direttamente a destinazione.

Con il crescente afflusso di turisti italiani e stranieri che ogni anno scelgono il Salento come meta per le vacanze e con l’avvento dei voli low-cost che hanno cambiato il modo di viaggiare, la Provincia di Lecce per rispondere alla crescente domanda ha creato un ottimo servizio. Salento in Bus, con la sua rete capillare, raggiunge le più note località marine e non, oltre che i piccoli centri, rendendo semplici gli spostamenti per chi decide di non usare un proprio veicolo o un Taxi.

mappa Salento in Bus
Mappa Salento in Bus

Per maggiori informazioni collegarsi al link della pagina ufficiale.

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Il territorio salentino vanta un’offerta turistica molto ampia che riesce a soddisfare tutte le tipologie di turismo (balneare, termale, enogastronomico, brevi week-end, giovanile etc). Nota meta turistica negli ultimi anni è diventata una delle mete più ambite d’Europa, soprattutto per il mare spesso paragonato alle Maldive, ma anche all’ospitalità della gente locale. Anche il buon cibo è un attrattiva della Puglia, rinomato è sopratutto l’ottimo vino. Detto ciò, quindi, qual è il miglior periodo per andare in Salento? La risposta è…dipende.

Estate

Torre San Giovanni
Torre San Giovanni ©diegofiore via Canva

L’estate è naturalmente il periodo migliore se vogliamo trascorrere una vacanza all’insegna del mare, del sole, delle spiagge, dove le più famose località salentine si riempiono di turisti di ogni parte del mondo, Dove difficilmente ci si annoia grazie anche al ricco calendario di eventi e sagre presenti sul tutto il territorio. In questo periodo, se siete amanti del relax in spiaggia è consigliato venire in Salento nei mesi di giugno o Settembre, risparmiando anche sul prezzo di hotel, voli e noleggio auto, in quanto i mesi di luglio e agosto sono solitamente affollati con scarsa disponibilità e relativi prezzi; consigliabile sempre prenotare con un buon anticipo tali servizi.

Inoltre in estate ci sono innumerevoli attività nelle varie zone balneari, quali noleggio e tour in barca, kayak ,immersioni e snorkeling per gli appassionati. Anche il semplice passeggiare tra le viuzze di Otranto, dopo aver trascorso una giornata in spiaggia, tra li innumerevoli negozietti del centro storico, oppure gustare un ottima cena nel centro storico di Gallipoli.

In estate inoltre, Gallipoli da qualche anno a questa parte, è una delle destinazione più ambite dai giovani di tutta Europa in cerca di divertimento. Numerosi sono infatti i lidi che di giorno offrono musica e aperitivi, ma è di notte che questa città comincia a brillare, con le sue discoteche e la movida notturna in cui non mancano i modi di trascorrere del tempo fino le prime luci del mattino.

Inverno

Locorotondo
Locorotondo ©dionisiolemma via Canva

Se invece cerchiamo una vacanza o un week-end all’insegna del relax, del buon cibo e della tranquillità, anche in questi mesi il Salento può essere un ottima meta, grazie sopratutto a inverni mai particolarmente freddi e clima mite anche in autunno. E’ possibile ad esempio visitare Lecce, capoluogo barocco ricco di particolari tesori architettonici, assaporare i numerosi piatti tipici, o organizzare i sempre più richiesti tour nelle varie cantine per degustare i rinomati vini pugliesi.

Approfittando del clima più mite, si può visitare la vicina Valle d’Itria, che con le sue favolose masserie, trulli e centri storici, vanta essere tra le mete preferite di molte celebrità italiane e non. Da segnalare inoltre il vicino Zoo Safari di Fasano, che con i suoi 140 ettari e 200 specie diverse, vanta essere il parco faunistico più grande d’Italia e tra i più grandi al mondo.

Nel periodo natalizio, il Salento si arricchisce di eventi e sagre, quasi come il periodo estivo, grazie ai numerosi presepi viventi sparsi su tutto il territorio,presepi monumentali, tra cui il più famoso quello realizzato all’interno dell’Anfiteatro romano a Lecce e dei mercatini,ricchi di manufatti artistici locali in pietra leccese, cartapesta o ceramica.

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Una vacanza nella terra del Salento non si dimentica mai. Tra architettura, spiagge, sagre e gastronomia, il Salento e la Valle d’Itria sono mete che attraggono turisti di ogni età. E’ possibile, dunque, organizzare diversi itinerari in Puglia a seconda delle vostre esigenze: la nostra regione ha un’offerta così variegata che la rende ideale per qualsiasi tipo di vacanza.

Cosa vedere in Salento

In primis, il centro di Lecce, caratterizzato dall’esuberanza del barocco del Seicento. Gli amanti dell’architettura potranno apprezzare il centro storico di Otranto con il Castello Aragonese che domina sulla città. Meta amata dai giovani è sicuramente Gallipoli che garantisce mare, sole e divertimento. Non mancano esperienze escursionistiche nella natura di questa terra meravigliosa. È possibile, infatti, visitare le grotte sul mare di Santa Maria di Leuca a bordo di una barca.

Cosa vedere in Valle d’Itria

La Valle d’Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale che comprende città come Martina Franca, importante centro viticolo e agricolo e Alberobello famosa per i suoi caratteristici trulli, ovvero abitazioni in pietra a forma di cono. Non bisogna dimenticare il fascino di borghi come Cisternino, Locorotondo e Ostuni, la famosa “città bianca”. Vi sono numerose chiese da visitare, siti archeologici da scoprire, orizzonti sul mare da osservare.  

Altro simbolo della Puglia, in particolare della Valle d’Itria, sono le Masserie, un tempo grandi aziende agricole abitate, oggi restaurate come aziende agrituristiche.

Tutto, in questa regione, testimonia numerosi anni di dominazione. Un tripudio di storia tenuta in vita da edifici, monumenti, piazze e tradizioni.

È una zona in cui natura e architettura si incontrano per dare vita ad esperienze indimenticabili, ma non solo. Di un viaggio in Puglia non si dimenticheranno nemmeno i sapori tipici di questa zona che sapranno immergervi nella tradizione culinaria della regione: cavatelli, orecchiette, lampascioni, burrata, vini DOC e tanto altro ancora.

Insomma, non manca niente. Ora che avete suggerimenti e consigli su che cosa visitare in questo paradiso pugliese, non vi resta che partire alla scoperta del tacco dello stivale italiano e organizzare i vostri personalizzati itinerari in Puglia.

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Soddisfare, oggigiorno, il turista più esigente, consigliando nella scelta delle varie tipologie di alloggi a disposizione nel cuore del Salento, è un’ impresa ardua! Informazioni specifiche, necessità e desideri differenti, conducono persone single, coppie o famiglie con bambini, a fare delle scelte in base alle proprie esigenze come soggiornare in strutture tra mare, movida e locali o chi è alla ricerca di relax e tranquillità, lontani dalla vita caotica ma, allo stesso tempo a breve distanza dai mezzi pubblici necessari per raggiungere luoghi artistici-culturali! Il nostro scopo è quello di fornire delle nozioni adatte e specifiche per un soggiorno gradevole qui nel Salento ed è per questo che siamo costantemente a parlare con i proprietari delle varie strutture, cercando di scrivere delle recensioni dettagliate e approfondite.