Santa Cesarea Terme
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Nella splendida cornice del Canale di Otranto dalle acque limpidissime, si erge un borgo antico dal fascino multiforme: Santa Cesarea Terme.
A 50km da Lecce, situata sulla costa sud-orientale del Salento, rappresenta una delle mete salentine più ambite dai viaggiatori in cerca di relax e benessere. Questo grazie anche alle acque termali benefiche che sgorgano dal sottosuolo che sono, infatti, un vero elisir di bellezza e di salute.

Centro storico di Santa Cesarea Terme
Alla bellezza della costa rocciosa a picco sul mare, si uniscono le suggestioni di un centro abitato dalle atmosfere liberty e del rinomato stabilimento termale. Nella fascia intermedia si scopre il caratteristico abitato costeggiato da bellissime ville, tra cui Villa Sticchi e Villa Raffaelli, mentre, nella parte alta, con le campagne circostanti dove potrete ammirare numerosi vigneti e uliveti, la quale custodisce alcuni siti di elevato interesse storico e paesaggistico come la trecentesca Chiesa Madre del Sacro Cuore.
Salendo ulteriormente la collina, raggiungerete un boschetto di pini d’Aleppo dove si trovano anche un piccolo parco giochi per i più piccoli e il Belvedere raggiungibile con una piacevole passeggiata. Qui ammirerete in un solo sguardo l’intera costa fino a Leuca e, nei giorni in cui il cielo è più terso, sono ben visibili dall’altra parte del mare le alte montagne albanesi.
Storia di Santa Cesarea Terme
Ufficialmente, Santa Cesarea Terme nasce come comune autonomamente amministrato soltanto nel 1913. Questo splendido comune del Salento è sbocciato tardi, per via dei numerosi attacchi da parte dei Saraceni lungo le coste.
Nel Cinquecento i continui scontri allontanavano la popolazione, e resero difficile la creazione di un centro urbano. Solo nell’Ottocento le grotte e le acque sulfuree dalle proprietà curative, furono riscoperte, trasformando Santa Cesàrea Terme in una rinomata stazione idrotermale, adornata da splendide ville nobiliari e borghesi. Nel tempo, a cavallo tra Ottocento e Novecento, il borgo crebbe tanto da diventare più grande dei centri vicini e nacque così il bisogno di avere adeguata amministrazione.
Le leggende popolari
Le benefiche acque sono anche le protagoniste di alcune delle più affascinanti leggende della tradizione popolare.
La città prende il nome dalla sua Santa Patrona; la tradizione popolare racconta che Cesaria Vinciguerra nacque nel XIV secolo. La Santa perse la madre che era ancora adolescente, e per fuggire alle inappropriate attenzioni del padre si rifugiò in una grotta della marina di Castro, sotto un colle roccioso presso Otranto, attorno al quale poi nacque il paese. Il padre nel tentativo di rapirla fu inghiottito dalle onde, e da allora una sorgente di acqua sulfurea sgorga proprio da quel punto. La giovane donna decise comunque di continuare la sua vita in quella grotta, votata a una totale dedizione a Dio. Dopo la sua morte, fu eretta una chiesa dove i pellegrini potessero recarsi in pellegrinaggio.
Secondo un’altra leggenda, le acque di Santa Cesarea avrebbero, invece, origini mitologiche legate alla sconfitta sui Campi Flegrei dei Leuterni da parte di Ercole. Alcuni di questi giganti, che si dice fossero temprati nel fuoco e nello zolfo, riuscirono a fuggire al semidio e a nascondersi nelle grotte salentine della zona di Santa Cesarea, all’interno delle quali, dalla dissoluzione nell’acque delle sostanze generate dai loro corpi in decomposizione, nacquero le sorgenti sulfuree.
Terme di Santa Cesarea
Se Santa Cesarea Terme è diventata, in un certo senso, la capitale del wellness salentino è grazie alle sue benefiche acque salso-bromo-iodiche-solfuree-fluorurate che sgorgano da quattro grotte marine naturali (chiamate Fetida, Sulfurea, Gattulla e Solfatara) ad una temperatura di circa 30 gradi.
Questo tipo di acque vengono considerate un vero e proprio patrimonio dal punto di vista medico in quanto vantano elevate proprietà terapeutiche. Si rivelano particolarmente efficaci nella cura delle patologie alle vie respiratorie, sono in grado di alleviare dolori e disturbi dell’apparato muscolo scheletrico, trattamenti delle patologie dell’epidermide, sino ai bagni e ai massaggi, e grazie alla presenza del bromo, vantano effetti sedativi utili in caso di stress, affaticamento, agitazione ed insonnia e, da qualche anno, sono impiegate anche nell’ambito della medicina estetica.
Presso la struttura è, inoltre, possibile godere di speciali trattamenti che, oltre alle acque e ai fanghi, sfruttano anche altri prodotti naturali a chilometro zero. Da provare lo scrub all’olio e foglie d’ulivo, il trattamento a base di miele e vino Negramaro oppure di sale marino, e le docce termali.
Inoltre sono presenti dei stabilimenti balneari:
- il Caicco un lido storico, terrazzato a più livelli su una scogliera a picco sul mare.
- La Piscina Sulfurea, con una splendida piscina di acque termali a 30° con vista e accesso al mare, facilmente accessibile grazie ad una scala scavata nella roccia che permettono di godere allo stesso tempo di tutti i piaceri e i benefici delle cure termali e di una vacanza balneare.

Eventi
- Tra gli eventi di Santa Cesarea Terme quello più importante, nel mese di luglio, è la “Notte blu”. Una versione alternativa delle tradizionali notti bianche, con negozi e diverse strutture museali aperte. Caratterizzata in questo caso dal tema del risparmio energetico, viene infatti celebrata in una notte di luna piena, e quindi naturalmente più luminosa. L’intera notte è animata da una serie di spettacoli, opere teatrali, artisti di strada, cabaret e degustazioni di piatti tipici.
- La Santa Patrona, che dà anche il nome alla città, è particolarmente amata. Ogni anno l’11 e il 12 settembre si tiene la Festa Patronale di Santa Cesarea Vergine. La celebrazione inizia con una processione che si snoda tra le strade della città, e prosegue in mare, con la benedizione delle onde e un corteo di imbarcazioni che arriva fino alla grotta dove si dice che la Santa abbia trascorso gran parte della sua vita, votata alla preghiera.
- Da non perdere il Palio di Santa Cesarea, durante il quale viene premiato il miglior vogatore di “voga alla veneta” (consiste nel vogare in piedi per vedere se c’è sufficiente fondale per la navigazione). Non mancano spettacolari fuochi d’artificio, degustazioni e la tradizionale “pizzica salentina”.
Sulla costa ionica, questo piccolo centro turistico, ha grande valore ambientale e naturalistico con molte pinete, grotte naturali e un mare limpidissimo. Santa Caterina è delimitata da due vicine torri: la Torre di Santa Caterina e la Torre dell’Alto; quest’ultima segna il confine con Porto Selvaggio.

La frazione comprende una parte costiera con il lungomare e una zona collinare chiamata “Le Cenate“, una zona residenziale con moltissime dimore appartenenti ad epoche e stili differenti.
La costa si presenta esclusivamente rocciosa e frastagliata con basse scogliere dove i più coraggiosi possono tuffarsi. Un piccolo tratto sabbioso accompagna un bellissimo mare color azzurro che via via diventa sempre più scuro verso le acque più profonde.
Diverse sono le grotte che testimoniano i processi di innalzamento e abbassamento del livello del mare e dove sono stati ritrovati fossili di specie marine.
La piccola cittadina rientra anch’essa nel contesto del Parco naturale e Palude del Capitano tra i 100 luoghi da salvare del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).
Nella stagione estiva si popola in maniera esponenziale, soprattutto il lungomare ricco di lounge bar, pub e gelaterie e piccole vie che confluiscono nella via principale e nella graziosa piazzetta centrale.
Ed infatti, proprio grazie al turismo che sono nate molte strutture ricettive come B&B, villaggi e resort.

San Pietro in Bevagna è una località marittima che fa parte del comune di Manduria, in provincia di Taranto. Con il suo litorale lungo 15 km, in estate ospita numerosi turisti provenienti da tutto il mondo. È una spiaggia caratterizzata da diverse dune, un luogo ideale per trascorrere giorni di vacanza rilassanti e divertenti. Le acque sono cristalline e i lidi attrezzati e liberi rispondono alle esigenze di diverse tipologie di turisti, dai più giovani, alle famiglie con bambini. Dista soli 22 km da un’altra località balneare molto famosa, Porto Cesareo, e soli 10 km da Punta Prosciutto, un’altra spiaggia presa d’assalto in estate.
Il nome della cittadina è legato a quello dell’apostolo San Pietro che, secondo la leggenda, sarebbe sbarcato in questa località. Così, proprio uno dei simboli della città è la Chiesa dedicata a San Pietro, incastonata in una splendida torre medioevale, a pochi metri dalla spiaggia.
La chiesa è costituita da un’unica navata mentre la parte esterna è caratterizzata dalla presenza di uno stemma papale in bassorilievo, posto sopra alla lunetta del portale. Sulla facciata laterale c’è un piccolo campanile ed un’altra caratteristica finestra istoriata.

Cosa vedere
- Sul fondale marino di San Pietro in Bevagna si trovano alcuni sarcofagi marmorei di epoca romana, i cosiddetti Sarcofagi del Re, resti del carico di una nave romana affondata nel III secolo d.C. Della nave non è rimasta traccia ma gli amanti delle immersioni subacquee potranno ammirare il tesoro che è andato disperso. 23 sarcofagi appartenenti a diverse epoche storiche, la più antica risalente al 150 d.C., che si trovano a circa 5 metri di profondità.
- Sempre dal punto di vista naturale, importanza ha anche la Riserva della foce del fiume Chidro, una serie di sorgenti sotterranee di acqua dolce che si estendono per circa 13 km. Si tratta di un fiume sotterraneo le cui acque, mischiandosi con quelle del mare in cui sfocia, sono molto fresche, così che nuotandovi si possono sperimentare delle improvvise variazioni di temperatura.
- C’è anche la Salina dei Monaci, suddivisa tra la stessa San Pietro in Bevagna e Torre Colimena (appartenente anch’essa al Comune di Manduria). È caratterizzata da una spiaggia sabbiosa con tratti rocciosi ed uno stagno salato dove è possibile osservare in alcuni periodi dell’anno alcuni volatili come i fenicotteri rosa.
Come raggiungere la destinazione
In aereo:
Se si arriva all’Aeroporto di Bari, è possibile raggiungere San Pietro in Bevagna noleggiando un’automobile con cui potersi spostare tranquillamente alla scoperta della città e dei posti vicini.
Stessa cosa se si arriva all’Aeroporto di Brindisi: il servizio di noleggio dell’auto è molto comodo perché si eviterà di prendere altri mezzi che, soprattutto in estate, possono risultare molto affollati.
Da Brindisi:
Si può raggiungere San Pietro in Bevagna con i mezzi pubblici (bus linea 500 fino a Erchie Stazione). In alternativa si può scegliere il servizio transfer per San Pietro in Bevagna.
Da Bari:
I mezzi pubblici permettono di raggiungere la bella località del tarantino: ad esempio si può prendere un bus per Avetrana e da qui spostarsi poi a San Pietro in Bevagna.
Non meno utili anche le navette per San Pietro in Bevagna dalle città vicine, comode ed economiche, per raggiungere la destinazione senza avere pensieri di dove parcheggiare la propria auto.

Curiosità su San Pietro in Bevagna
È di poco tempo fa la notizia di una scoperta eccezionale fatta proprio qui. E’ stato rinvenuto, infatti, uno scheletro perfettamente conservato di un “gigante” di 199 centimetri di ossa e con femori decisamente lunghi per l’epoca. Pare che lo scheletro del gigante di San Pietro in Bevagna sia stato ritrovato e datato già qualche anno fa. La datazione è stata resa possibile grazie alle suppellettili ritrovate nei pressi e le monete che lui e altri scheletri conservavano in bocca.
Subito dopo quella scoperta, però, i resti del gigante sono stati di nuovo sotterrati e non recuperati. Resta solo una foto, scattata in quell’occasione, ma per ora nessuno ha intenzione di approfondire la questione.
Come visto, a San Pietro in Bevagna non c’è solo il mare ma anche tante altre ricchezze da scoprire.
Dalle città vicine è possibile prendere una navetta per San Pietro in Bevagna, comoda, veloce e l’ideale per chi vuole gustarsi una vacanza all’insegna del relax e del divertimento.
Porto Selvaggio o meglio Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano si trova in provincia di Lecce. Dal 2007è nell’elenco dei “100 luoghi da salvare” del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).
Il parco si estende per 1000 ettari tra Gallipoli e Porto Cesareo, e diviso da Santa Caterina dalla Torre dell’Alto. Mare e natura sono i due “ingredienti” da cui sarete subito circondati e che si fondono tra loro, rendendo indimenticabile lo scenario che vi si presenta dinanzi agli occhi.

Per raggiungere la baia vi sono diversi ingressi, percorrendo un sentiero ricco di vegetazione per circa 20 minuti. Ad accogliervi ci sarà una vista di grande impatto con un mare azzurro, sassi e scogli. Questa è la parte più importante o per meglio dire “famosa” di Porto Selvaggio, una piccola insenatura incuneata nel bosco e delimitata da entrambi le parti da una bassa scogliera che man mano diventa più alta e dove i più temerari potranno tuffarsi. Qui, inoltre, vi è una piccola sorgente di acqua fredda e dolce.
La vista più bella dalla parte di Torre Luzzo è più impervia da raggiungere, ma non per i più sportivi che saranno, tra l’altro, ripagati dal fantastico panorama. La baia di Luzzo è un giacimento paleolitico con manufatti e resti di grandi mammiferi. Da qui si possono poi raggiungere diverse grotte tra cui la Grotta di Capelvenere fino a giungere alla Torre dell’Alto. Lo spuntone su cui sorge termina con uno strapiombo detto Dirupo della Dannata.
Come arrivare a Porto Selvaggio: in auto
Da Brindisi: SS7 per Mesagne; SP74 per San Pancrazio Salentino; SP109 per Torre Lapillo; SP359 per Porto Cesareo. Giunti a Porto Cesareo imboccare la SP286 direzione Sant’Isidoro e costeggiare la caratteristica litoranea che porta fino a Gallipoli fino a Porto Selvaggio.
Da Bari: SS16 per Brindisi uscita Mesagne; per Mesagne; SP74 direzione San Pancrazio Salentino; SP109 per Torre Lapillo; SP359 per Porto Cesareo. Giunti a Porto Cesareo seguire le indicazioni qui sopra.
Porto Badisco è una località balneare tra Otranto, Santa Cesarea Terme e Castro e, secondo la leggenda legata alla narrazione di Virgilio, qui approdò Enea insieme al padre ed al figlio.
Zona di interesse storico-paesaggistico, tra scogli, grotte e acque cristalline, la località è rinomata soprattutto per il mare pescosissimo di ricci marini.
Qui, inoltre, si trova la Grotta dei Cervi, un complesso ipogeo che racchiude graffiti e dipinti databili al Neolitico. Spiagge vergini, calette silenziose e lidi isolati: Porto Badisco non offre distese sabbiose bensì anfratti e insenature. Essendo la Grotta dei Cervi chiusa al pubblico dal 1970, si può raggiungere in una vicinissima località (Castro), la più famosa Grotta della Zinzulusa, una grotta di origine carsica.

La spiaggia
Accerchiata fra fichi d’India e mirto, la spiaggia di Porto Badisco è un vero e proprio piccolo fiordo in cui si alternano sabbia e rocce non molto taglienti. L’acqua è cristallina, quasi fosse di sorgente, e lo scenario è paradisiaco.
L’accesso è facile, c’è possibilità di parcheggio e di noleggiare ombrelloni, canoe e lettini: questi sono altri aspetti che fanno sì che la spiaggia sia letteralmente “presa d’assalto” durante la stagione estiva da turisti provenienti da tutto il mondo.
Cosa fare a Porto Badisco
Nei dintorni di Porto Badisco gli amanti del trekking e delle escursioni possono visitare il Parco naturale regionale Costa Otranto- Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, ricco di molte specie di piante e animali.
Di straordinaria bellezza è anche l’escursione in barca di tutta la costa che è possibile fare con i tour organizzati: in questo modo si potranno ammirare tutte le meraviglie vicine a Porto Badisco come la già citata Grotta della Zinzulusa, passando per Santa Cesarea Terme, il Faro di Punta Palascia fino a giungere quasi ad Otranto.
Immergersi nelle acque cristalline facendo un tuffo durante l’escursione renderà l’esperienza ancora più indimenticabile.
Dal paese di Porto Badisco partono inoltre delle escursioni in barca per tutti gli amanti delle immersioni che in questo modo potranno apprezzare ancora meglio i tesori di questo mare.

Cosa mangiare
Come in tutto il Salento, la cucina tipica è ricca di buon pesce, primi piatti della tradizione pugliese e dolci da leccarsi i baffi.
Immancabili i ricci marini da gustare con le linguine, le fritture di mare e altri piatti di pesce, crostacei e molluschi.
Anche qui si può trovare il gustoso “pasticciotto leccese”, un dolce di pasta frolla ripieno di crema ma declinato anche in tantissimi altri gusti per soddisfare i palati di tutti.
Oppure il rustico leccese, una pasta sfoglia ripiena di salsa al pomodoro, besciamella e mozzarella, ottimo da gustare passeggiando fra le strade del paesino.
Come arrivare a Porto Badisco
In aereo:
- Aeroporto di Brindisi: 100km
- Aeroporto di Bari: 213km
In treno:
La stazione di riferimento più comoda è Lecce: una volta giunti in città, prendere il bus fino a Porto Badisco oppure usufruire del comodo servizio NCC che vi accompagnerà direttamente a destinazione.
In Auto:
- Da Brindisi: SS613 direzione Lecce. Prima di entrare in città imboccare la Tangenziale Ovest direzione Maglie-Otranto; prendere l’uscita 11B direzione Maglie; poco prima di arrivare a Maglie, imboccare la SS16 per Otranto e prendere l’uscita per Giurdignano. Arrivati a Giurdignano troverete le indicazioni per Uggiano la Chiesa, attraversando il centro cittadino seguire le indicazioni per Porto Badisco.
- Da Bari: Imboccare la SS16 in direzione Brindisi; senza svoltare continuare in direzione Lecce. Da qui seguire le indicazioni qui sopra.
Parliamo ora di uno dei posti più frequentati di tutta la provincia di Lecce: la Marina di Pescoluse.
Situata nel basso Salento, sulla costa ionica in provincia di Lecce, tra Torre Pali e Torre Vado, l’ampia spiaggia è protetta da splendide dune, folta vegetazione e mare cristallino.
Dal 2009 il mare di Pescoluse è insignito della prestigiosa Bandiera Blu della Fee – Foundation for Environmental Education. Bandiera Blu significa qualità delle acque ma anche depurazione, gestione dei rifiuti, servizi e sicurezza sulle spiagge, traffico delle auto organizzato.

La spiaggia di Pescoluse
Dal 2004 ha ottenuto il riconoscimento delle 4 Vele di Legambiente ed è famosa con il nome dell’omonimo lido presente sulle sue coste: le “Maldive del Salento”. Unica ed incantevole, bella ed invitante da lasciare un ricordo unico ed indimenticabile.
Dalle rilassanti passeggiate lungo l’arenile ai più frizzanti sport acquatici, dalla ginnastica aerobica allo yoga sulla spiaggia al tramonto o all’alba; dai dissetanti drink assaporati all’ombra delle palme ai cocktail raffinati delle lunghe notti al chiaro di luna.
Con il suo lungo litorale di circa 4 km, rappresenta un angolo di paradiso con acque limpidissime, sabbia bianca e finissima, bassi fondali e tramonti mozzafiato.
La spiaggia è molto grande ma durante i mesi estivi si popola notevolmente di turisti ed è per questo che bisogna andarci di buon’ora o recarsi presso gli innumerevoli lidi privati.
Il centro abitato di Pescoluse è molto piccolo ma accoglie migliaia di turisti grazie a numerose strutture come B&B, case vacanze ed agriturismi; queste ultime non sorgono direttamente sul mare, bensì a circa 500 mt dalla costa, nel rispetto della natura.
Per chi volesse spostarsi è ben collegata ai diversi centri più grandi del Salento come Gallipoli o Leuca; mentre per chi rimane in paese vi sono numerosi luoghi di ritrovo dove è possibile godere di maggiore tranquillità.
Splendido luogo che prende il nome dallo sbarco dei guerrieri turchi nel XV secolo, Baia dei Turchi è diventata ormai una località nota per le sue spiagge di acqua cristallina.
Appartiene all’oasi protetta dei Laghi Alimini e detiene la Bandiera Blu e le 5 Vele di Legambiente.
La baia sabbiosa e incontaminata con acque limpide e circondate da una scogliera di macchia mediterranea, non ha nulla da invidiare alle mete turistiche internazionali. Si può raggiungere fino ad un certo punto con i mezzi; l’ultimo tratto di circa 4 minuti a piedi.
Affacciati sul mare vi sono alcuni lidi, ma anche spiagge libere anche se un po’ affollate.
Per chi ha molto tempo libero inoltre, è possibile raggiungere molto facilmente Punta Palascia o le vicine spiagge dei Laghi Alimini.

Come arrivare a Baia dei Turchi
- Da Brindisi:
SS613 direzione Lecce; prima di entrare in città imboccare la Tangenziale Ovest direzione Maglie-Otranto; prendere l’uscita 11B direzione Maglie; poco prima di arrivare a Maglie imboccare la SS16 per Otranto.Giunti a Otranto imboccate la litoranea (SP366) in direzione Torre dell’Orso, superato il Resort Le cale parcheggiate nell’ampio parcheggio nei pressi della pineta. Da lì proseguite per pochi minuti a piedi per il sentiero che vi porterà nella spiaggia.
- Da Bari:
Imboccare la SS16 in direzione Brindisi;senza svoltare continuare in direzione Lecce. Da qui seguire le indicazioni qui sopra.
Vieste è una piccola cittadina della costa garganica che ogni anno attira numerosi villeggianti per via della sua attrezzatura alberghiera e balneare che accontenta le esigenze dei turisti: non solo alberghi, bed and breakfast e villaggi turistici ma anche campeggi e bungalow per i più avventurosi, a ridosso di distese di spiagge sabbiose e pinete ombrose.

Cosa vedere
- Vieste è famosa per le sue spiagge sabbiose ampie e ben attrezzate adatte a famiglie, gruppi di giovani o anziani che vogliano godersi l’estate fra giochi da spiaggia e acque cristalline. Di particolare bellezza è il tratto di spiaggia che si trova a Sud di Vieste, caratterizzato dal Pizzomunno a cui è legata la leggenda di Cristalda e Pizzomunno, cantata anche a Sanremo dal famoso cantante Max Gazzè.
- A Vieste oltre alle spiagge non mancano bellezze storiche come il Castello, fatto costruire dall’Imperatore Federico II che sorge nella parte più alta della città o la Cattedrale dell’XI secolo, costruita dove un tempo sorgeva un tempio precristiano.
- Un’altra Chiesa è quella di Santa Maria di Merino a 6 km da Vieste sita in un luogo dove sono stati ritrovati i resti di una villa romana risalente al primo secolo a.C.: a questa Madonna sono molto legati i viestani che il 9 maggio celebrano la processione della tela del ‘400 che raffigura la Vergine.
- Per tutti gli amanti dei vicoletti in cui passeggiare e acquistare souvenir, il centro storico è il luogo ideale. Punto di interesse qui è Piazzetta Petrone da cui è possibile ammirare la bellissima distesa di mare o soffermarsi a fare una cena romantica a lume di candela.
- Uno dei luoghi della movida viestana dove si svolgono spesso concerti o eventi musicali dal vivo è Marina Piccola, una baia da cui è possibile osservare anche l’isolotto di Santa Eufemia e il suo faro.
- Ancora, per gli amanti dei musei, il Museo Civico Archeologico dove sono conservati corredi tombali e reperti risalenti o, ancora, il Museo Malacologico dove sono esposte conchiglie provenienti da diversi mari, bellissimo da visitare anche in compagnia dei propri bambini.

Cosa fare a Vieste
Sono tante le attività che il turista può svolgere a Vieste o nelle sue immediate vicinanze: per tutti gli esploratori che abbiano voglia di immergersi nella natura incontaminata, è imperdibile la Foresta Umbra che fa parte del Parco Nazionale del Gargano e che si estende per oltre 11.000 ettari di superficie a 800 metri sul livello del mare: qui sarà possibile praticare trekking o escursioni a piedi o in bici in una fitta vegetazione di alberi da alto fusto come le Faggete Vetuste, dichiarate Patrimonio Mondiale dall’Unesco oppure osservare la fauna che vive nella foresta, composta, fra gli altri, da cervi e daini e da animali acquatici del laghetto del parco. Inoltre, i visitatori potranno anche ammirare foto e altri reperti custoditi nel Museo di Storia Naturale della Foresta.
Nelle tante aree attrezzate per picnic sarà fantastico consumare il proprio pranzo a sacco, respirando l’aria pura boschiva ed ascoltando il canto dei tanti uccelli che fanno parte della fauna del posto oppure improvvisare una partita a pallone con i propri figli e socializzare con le altre famiglie intonando canzoni (magari con una chitarra), renderà l’esperienza ancora più divertente e indimenticabile.
Ancora, un’attività praticabile a Vieste che sicuramente non si dimenticherà facilmente, è quella di partecipare ad una battuta di pesca in uno dei Trabucchi, strutture in legno utilizzate per pescare, che arricchiscono ulteriormente lo scenario costiero del Gargano: è tendenza diffusa ultimamente quella di adibire i Trabucchi a degli scenografici ristoranti in cui recarsi per un aperitivo al tramonto oppure consumare un pranzo o una cena a base di pesce freschissimo appena pescato.

Cosa mangiare
Oltre alle bellezze naturali e storiche del posto, Vieste soddisfa anche i palati più raffinati con un’ottima cucina Mediterranea e piatti appetitosi che rimarranno nel cuore di tutti coloro che visiteranno la piccola cittadina, da consumare in location mozzafiato serviti con gentilezza ed accoglienza dalla gente del posto.
La cucina tipica di Vieste è quella pugliese con alcune pietanze molto gustose realizzate con i prodotti del posto: la bruschetta al pomodoro, immancabile antipasto, con l’olio extra vergine d’oliva rigorosamente pugliese (di cui ricordarsi di fare scorta prima di tornare a casa) accompagnata dal caciocavallo podolico ottenuto da latte di vacche podoliche allevate allo stato semi brado; ottimo sia fresco che nella sua variante arrostita. Ovviamente, trovandosi in una città di mare non manca dell’ottimo pesce fresco e seppie, polpi, ostriche che allieteranno qualsiasi cena accompagnati da un ottimo calice di vino locale.
Da provare è la zuppa di pesce chiamata “Ciambott” che sarà un’ottima alternativa alle famose orecchiette alle cime di rapa (fra l’altro, ottime a Vieste). E per gli amanti della pizza, non può mancare la “Paposcia”, chiamata così perché ricorda una pantofola, realizzata con farina di tipo 00, acqua, sale, olio extra vergine d’oliva e crescenza (lievito naturale): nella sua versione originale è condita con mozzarella di bufala, pomodoro e un filo di olio ma ci sono diverse varianti tutte molto gustose.
Per quanto riguarda i dolci, oltre ai buonissimi gelati artigianali da assaggiare presso chiostri e bar del paese, non mancano le “K’lustr”, cartellate fritte ricoperte di miele e mandorle.
Come raggiungere Vieste
Per raggiungere la cittadina di Vieste, in base al mezzo di trasporto utilizzato, ci sono diverse possibilità:
- in auto, per chi proviene da Nord, prendere l’Autostrada A14 Bologna- Taranto e uscire a Poggio Imperiale, quindi, proseguire per la Strada Veloce del Gargano per raggiungere Peschici. Vieste si raggiunge attraverso la litoranea, una strada ricca di bellissimi scenari costieri e folta vegetazione.
Per chi proviene da Sud, occorre prendere l’A14 Taranto- Bologna, quindi l’uscita di Cerignola Est fino a giungere attraverso la strada statale a Manfredonia. A questo punto, proseguire per Mattinata e poi tramite la litoranea, a Vieste.
- In treno, per prima cosa occorre raggiungere Foggia e poi prendere un bus locale fino a Vieste (Ferrovie del Gargano o Sita).
In città, infatti, non è indispensabile l’utilizzo dell’auto ma ci si può spostare facilmente a piedi o in bicicletta dato che tutti i servizi sono a portata d’uomo.
Sulla costa settentrionale del Gargano sorge un piccolo centro abitato, Peschici, che attira numerosi turisti soprattutto durante la stagione estiva ed è diventata una località turistica balneare molto rinomata dove, oltre ad alberghi e residence, si trovano campeggi e villaggi turistici. Il paese è ricco di spiagge in cui si alternano paesaggi di natura incontaminata e acque cristalline ma anche bellezze storiche ed artistiche con reperti di grande pregio.

Cosa vedere a Peschici
Peschici è una piccola cittadina con degli scorci molto belli da ammirare e fotografare e stradine in cui perdersi fra negozietti di artigianato e di souvenir. La terracotta e il legno vengono lavorati da mastri artigiani per creare bellissimi soggetti fra cui il pesce e l’uccello definiti i simboli del Gargano, ma è anche fra queste viuzze e vicoletti che è possibile trovare ristoranti e locali in cui gustare ottime pietanze tipiche.
Fra le bellezze storiche da ammirare, sicuramente c’è il Castello del XIII secolo che gode di una vista bellissima sul mare, insieme alla Torre del Ponte ma anche chiese di pregio storico come quella di Sant’Elia e quella di Santa Maria del Suffragio (anche detta del Purgatorio) o, ancora, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, annoverata fra i monumenti più importanti del Gargano.
Per gli amanti della storia citiamo la Necropoli di Monte Pucci, utilizzata un tempo come luogo di sepoltura dove sono stati rinvenuti 24 ipogei. Un luogo carico di storia e di emozione in cui è possibile rivivere il passato grazie ai segni lasciati dall’uomo.

Le spiagge più belle
Non solo arte e storia nella bellissima Peschici ma anche baie e spiagge mozzafiato con acque cristalline certificate Bandiera Blu che hanno reso la cittadina uno dei gioielli del Gargano.
- Un esempio è la Baia di Manaccora, una delle caverne più ampie di tutta la costa Nord del Gargano, che si può raggiungere con dei tour organizzati per visitare le grotte oppure in barca.
- Ancora, Marina di Peschici, una distesa di spiaggia sabbiosa che si estende dal promontorio su cui sorge il paese fino all’aerea di Monte Pucci. Questo è uno dei famosi Trabucchi della costa garganica, strutture utilizzate per pescare e che oggi sono state trasformate in scenografici ristoranti a picco sul mare.
- A proseguire c’è Spiaggia Jalillo, una piccola insenatura adatta soprattutto ai più avventurosi che ricercano maggiore tranquillità ed una spiaggia più isolata che goda anche di fresco ed ombra.
- A poca distanza dal paese, c’è Spiaggia San Nicola, un’altra bella spiaggia di sabbia che ospita anch’essa un Trabucco e da cui è possibile osservare una piccola insenatura cioè un’altra spiaggia, quella di Procenisco.
- Da segnalare anche Spiaggia Zaiana, conosciuta soprattutto dai giovani. Di mattina è il luogo ideale per fare grandiosi tuffi, di sera è la location perfetta per i party estivi.
- Infine, Calalunga e Gusmay, veri e propri paradisi naturali adatti soprattutto a famiglie con bambini.

Attività da fare
- Peschici non offre soltanto relax e belle spiagge ai suoi turisti ma accontenta anche gli amanti degli sport acquatici come windsurf e kitesurf. Baia di Sfinale, una delle spiagge più estese di Peschici, ben si presta a questi sport grazie alle sue correnti favorevoli e alla sua esposizione a Sud Est (rispetto alle altre spiagge che sono orientate ad Ovest).
- Si possono svolgere anche altre attività cariche di adrenalina: infatti, noleggiando un gommone o partecipando ai tour organizzati, sarà possibile fare immersioni alla scoperta delle grotte garganiche fra acque cristalline e natura incontaminata. Non lontane da Peschici ci sono le bellissime Isole Tremiti che si possono raggiungere con le motonavi o partecipando ai tour organizzati.
- Gli amanti delle immersioni potranno ammirare sul fondale delle acque dell’Isola di Capraia, la statua di Padre Pio che si trova a 14 metri di profondità e che dal 1998 si innalza per 3 metri di altezza nelle acque cristalline di questo mare. Ma sarà bellissimo anche effettuare un tour guidato delle pittoresche grotte delle isole o fare delle belle nuotate in un’acqua limpida e pura.
- Sempre per gli amanti della natura non può mancare una gita lontano dal mare e a pochi km da Peschici l’ombrosa Foresta Umbra. Questa offre la possibilità di fare delle escursioni a piedi o in bicicletta o di praticare trekking fra gli alberi maestosi e l’aria pura di questo posto.

Piatti tipici
A Peschici è possibile gustare la cucina tipica del Gargano con piatti che rimarranno nel cuore dei turisti che la proveranno: una cucina semplice ma gustosa con protagoniste le materie prime del territorio.
Come antipasto non può mancare la bruschetta fatta con fette di pane abbrustolito, pomodori e olio extra vergine d’oliva e la pepata di cozze, servita in tegami di terracotta.
Ancora, la Paposcia, tipica di molti paesi del Gargano, è una ciabatta di pane realizzata con lievito madre e cotta su pietra, il cui condimento classico è con capperi, alici, scarola e olio d’oliva o anche con caciocavallo podolico.
Tra i dolci tipici, menzioniamo le Cartellate che vengono ricoperte di mandorle, miele o vin cotto o, ancora, i taralli che, oltre alla loro variante salata sono anche dolci.
Come raggiungere Peschici
Raggiungere la cittadina di Peschici è possibile in diversi modi:
- in auto, per chi proviene da Nord, imboccare l’A14 in direzione Bologna-Bari e uscire a Poggio Imperiale. Da lì, prendere la superstrada per Vico del Gargano e proseguire sulla statale garganica SS89 fino a Peschici.
Anche per chi proviene da Sud, imboccare l’A14 in direzione Pescara ed uscire sempre a Poggio Imperiale.
- In treno, la stazione ferroviaria più vicina a Peschici è quella di San Severo o Foggia, quindi una volta raggiunte queste città, sarà possibile arrivare nella località balneare garganica, servendosi dei bus Sita o Ferrovie del Gargano.
- In aereo, l’Aeroporto più vicino a Peschici è quello di Bari Palese (che dista dalla cittadina poco più di 200 km): con i mezzi di trasporto visti primi sarà facile raggiungere il bellissimo gioiello del Gargano.
Punta Palascia o Capo d’Otranto, imperdibile località in provincia di Lecce, è il punto più orientale d’Italia in cui poter ammirare il suggestivo faro. Il Faro è stato edificato nel 1867 e poi sostituito da un fanale ad energia solare situato presso la sede della Marina Militare. Qui, il 31 dicembre tanti giovani si incontrano per attendere la prima alba del nuovo anno, simbolo di buon auspicio, durante l’evento “Alba dei popoli”.
La Comunità Europea ha dichiarato questo faro fra i cinque più importanti del Mediterraneo e questa nomina l’ha riqualificato facendolo divenire meta di tanti turisti. Molti infatti si fermano proprio qui ad ammirare il tramonto e a scattare delle meravigliose foto.
Infatti, sono molti i fotografi professionisti o amatoriali che, incantati dalla bellezza dello scenario, non perdono l’occasioni di realizzare degli scatti.
Una scenografia molto apprezzata anche dal mondo del cinema, infatti il faro è comparso nel film “Mine Vaganti” e nella serie tv “Braccialetti rossi 2”.

Storia del Faro
Il nome Palascia deriverebbe, forse, da Panagia ossia la Vergine venerata in una chiesa rupestre. Fino al XIX secolo, in prossimità del faro, si ergeva una torre di avvistamento di epoca medioevale dalla quale si potevano controllare eventuali incursioni da parte di pirati turchi mentre. Fra il 1700 e il 1800 la torre non è stata più utilizzata e questo, assieme all’usura del tempo, l’ha ridotta ad un relitto. Della vecchia struttura in carparo, oggi non ne rimane più nulla. Il faro attuale, invece, è stato costruito nel 1867, posizionato più in basso rispetto alla torre di avvistamento.
Fino agli anni ’60 l’alimentazione del faro era il petrolio ma poi, con l’arrivo dell’energia elettrica, all’interno di esso furono costruiti degli ambienti per le famiglie dei guardiani del faro. Ora è invece alimentato da una cellula solare.
Cosa vedere a Punta Palascia
Dalla terrazza del faro, chiunque rimarrà senza fiato per via dello spettacolo che gli si manifesterà davanti agli occhi: l’incontro fra il Mar Ionio e il Mar Adriatico e, in giornate serene e di bel tempo, persino le coste dell’Albania. Il faro rappresenta anche il punto di accesso ad un sentiero imperdibile per tutti gli amanti dell’archeologia cioè la “Grotta dei Cervi”, all’interno della quale sono state scoperte delle tracce di arte di epoca Paleolitica. È un punto particolarmente frequentato dagli appassionati di trekking e passeggiate nella natura, fra i colori e i profumi della macchia mediterranea.
A poca distanza dal faro si trova il Museo multimediale del mare con postazioni multimediali che permettono ai visitatori di apprendere notizie sulla natura, sull’ambiente marino, la fauna e la flora della provincia di Lecce.
Come raggiungere Punta Palascia
Se si soggiorna ad Otranto, è possibile raggiungere Punta Palascia con uno dei bus cittadini (in circa 13 minuti) oppure avvalersi del servizio taxi. Infatti, il faro dista dalla città solo 3 km.
Per raggiungerlo in macchina, basta procedere lungo la Strada provinciale SP87 che da Otranto porta a Santa Cesarea Terme.