Ex Convitto Palmieri – Lecce

L’ex Convitto Palmieri è uno dei luoghi storici più significativi di Lecce, una città che vanta un patrimonio culturale e architettonico straordinario. Situato nel cuore del centro storico, questo edificio rappresenta una delle testimonianze più affascinanti della storia della città e della sua evoluzione nel tempo. In questo articolo scopriremo insieme gli elementi che contraddistinguono questo importante luogo di cultura, fornendovi gli elementi necessari per la vostra visita in città.

Convitto Palmieri Lecce ©Flavio Massari
Convitto Palmieri Lecce ©Flavio Massari

La storia dell’ex Convitto Palmieri

  1. Il Convitto Palmieri ha una storia che risale al XVII secolo. Fondato grazie alla generosità di Don Giovanni Palmieri, un nobile e filantropo leccese, il convitto nasce come istituzione educativa con l’obiettivo di accogliere giovani studenti meritevoli e bisognosi. Palmieri, spinto da un forte senso di responsabilità sociale, decise di destinare gran parte della sua fortuna alla creazione di una scuola che potesse dare accesso all’istruzione a chi non poteva permettersela. Questo gesto di altruismo ha contribuito a migliorare l’istruzione e la cultura in una città che, all’epoca, era in pieno sviluppo.
  2. Nel 1807, a seguito della prima soppressione degli Ordini religiosi per volere del re Giuseppe Bonaparte (fratello di Napoleone), il convento fu adibito a usi civili (caserma, deposito e ospedale di cavalleria), per poi diventare nel 1816 sede del “Collegio-Convitto di S.Giuseppe”, unico liceo della Provincia di Terra d’Otranto, la cui direzione fu affidata dal 1832 ai Padri Gesuiti. L’arrivo dei Gesuiti segnò la trasformazione del complesso religioso in una prestigiosa struttura educativa, che è stata fulcro di formazione di generazioni di giovani leccesi.
  3. Poco più tardi, con la caduta della Monarchia dei Borboni, i Gesuiti furono espulsi nel 1860 e il Real Collegio San Giuseppe divenne “Liceo Ginnasiale e Convitto Nazionale”, cui fu dato il nome dell’illustre economista e illuminista salentino del 1700, Giuseppe Palmieri.
  4. Durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, gli spazi della scuola furono adibiti a ospedale militare e la chiesa rimase chiusa al culto.
  5. Nel 1960 il “Liceo Ginnasiale Giuseppe Palmieri” fu definitivamente trasferito nella sede attuale, in viale dell’Università, mentre il “Convitto Nazionale Palmieri” conservò la sua ubicazione, rimanendo in piazzetta Giosuè Carducci e continuando ad istruire e ad ospitare al suo interno i convittori (cioè gli allievi che oltre a studiare, restavano anche a dormire) e i semiconvittori (i quali, invece, studiavano solamente).
  6. Il “Convitto” funzionò fino al 2000 quando, per mancanza di convittori (gli studenti che rimanevano a dormire), fu chiuso definitivamente cadendo in uno stato di abbandono.
  7. I suoi spazi furono riaperti al pubblico nel 2009, a partire cioè dal momento in cui il Convitto Palmieri ha ospitato la Biblioteca provinciale “Nicola Bernardini” che comprende al suo interno la sala lettura, la sala multimediale, il teatrino, i molteplici spazi espositivi e gli uffici destinati all’accoglienza e alla consultazione degli archivi.
  8. Oggi, il complesso monumentale, di proprietà della Provincia di Lecce, dopo importanti lavori di restauro è diventato uno degli spazi culturali più importanti della città, gestito dal Polo biblio-museale di Lecce.

La funzione educativa dell’ex Convitto Palmieri

Convitto Palmieri Lecce ©Flavio Massari
Convitto Palmieri Lecce ©Flavio Massari

Oggi il Convitto Palmieri è ancora attivo come istituzione educativa, seppur con una missione leggermente diversa rispetto al passato. Originariamente concepito come una scuola per i giovani meno abbienti, il convitto ha nel corso dei secoli ampliato la sua offerta formativa, evolvendosi in un liceo con una preparazione di alto livello. La struttura ospita studenti provenienti da diverse parti d’Italia e anche dall’estero, attratti dalla qualità dell’istruzione che vi viene impartita.

Oltre alla funzione educativa, il Convitto Palmieri è anche un importante centro culturale. Esso organizza eventi, conferenze, mostre e altre iniziative che coinvolgono non solo gli studenti, ma anche la cittadinanza. Grazie a queste attività, il Convitto continua a svolgere un ruolo di primo piano nella vita culturale di Lecce, favorendo la diffusione della cultura e l’integrazione tra le diverse generazioni.

Cosa vedere all’interno

Convitto Palmieri Lecce ©Flavio Massari
Convitto Palmieri Lecce ©Flavio Massari
  • L’antica Biblioteca provinciale “Nicola Bernardini”, realizzata nel 1873, è stata riaperta nel 2009 dopo il restauro. Oltre ad accogliere un vasto patrimonio librario e un’emeroteca storica salentina con oltre 100 testate locali non più attive, la biblioteca si propone quale luogo di scambio culturale e dialogo.  Tantissimi sono i cittadini che frequentano gli spazi pubblici del chiostro, arredato con comode sedute colorate, dove è possibile leggere, studiare e incontrarsi.
  • Il convitto ospita la “Fabbrica delle Parole”, museo permanente della stampa, che espone le antiche macchine tipografiche, i primi computer e altri strumenti che hanno rappresentato l’evoluzione della tipografia.
  • Da non perdere l’ “Archivio Carmelo Bene” che raccoglie il fondo librario, il fondo personale e materiali eterogenei, come costumi, elementi di scena e arredi personali dell’artista salentino.

Al centro della piazzetta, prima denominata “piazzetta degli Studi” e dal 1904 intitolata a Giosuè Carducci, è stato posto il busto marmoreo del poeta, realizzato dallo scultore leccese Luigi Guacci.

Curiosità

Piazzetta Giosuè Carducci è stata scelta dal regista turco Ferzan Özpetek come ambientazione di alcune scene di due suoi film girati a Lecce: “Mine vaganti” del 2010 e “Allacciate le cinture” del 2014, tanto da essere stata ribattezzata da alcuni, “Piazzetta Özpetek”.

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