Vini rossi della Puglia

La Puglia, situata nel tacco dello stivale italiano, è una terra ricca di tradizioni enologiche che affondano le radici in epoche antiche. Grazie al suo clima mediterraneo e ai terreni fertili, la regione si è affermata come una delle principali produttrici di vini rossi di alta qualità. In questo articolo, esploreremo alcuni dei vini rossi pugliesi più rinomati, scoprendo le loro origini, le zone di produzione e i luoghi ideali dove poterli degustare.

Vini rossi della Puglia
Vini rossi della Puglia

1. Primitivo di Manduria

Il Primitivo di Manduria è senza dubbio uno dei vini più celebri della Puglia. Ottenuto principalmente dal vitigno Primitivo, deve il suo nome alla città di Manduria, situata nella provincia di Taranto. Questo vino si distingue per il suo colore rosso intenso, con riflessi violacei che tendono all’aranciato con l’invecchiamento. Al naso, offre un aroma leggero e caratteristico, mentre al palato risulta gradevole, pieno e armonico, tendente al vellutato con l’invecchiamento.

La storia del Primitivo di Manduria è affascinante. Si narra che nel XIX secolo, la contessa Sabini di Altamura portò alcune barbatelle di Primitivo nella piana di Manduria, avviando così la coltivazione di questo vitigno nella zona. La prima etichetta risale al 1891, con la denominazione “Campo Marino“. Tuttavia, alcune fonti suggeriscono che il vitigno fosse presente in Puglia già in epoche precedenti, forse già in epoca romana.

In questo articolo ti illustriamo un tour all’interno delle migliori cantine del territorio pugliese in cui degustare questo vino.

2. Negroamaro

Un altro vitigno simbolo della regione, il Negroamaro è coltivato soprattutto nel Salento. Ha un carattere robusto e avvolgente, con sentori di frutti rossi, erbe aromatiche e una buona acidità che lo rende adatto anche ad un lungo invecchiamento.

Il nome deriva da “niger” (nero) e “mara” (amara), indicando il colore scuro e il gusto talvolta amarognolo.

Il Negroamaro viene coltivato principalmente nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, dove il clima caldo e soleggiato e i terreni calcarei favoriscono la maturazione delle uve. Una delle zone più celebri per questo vitigno è Salice Salentino, che produce anche il noto Salice Salentino DOC.

In Salento ci sono molte cantine dove degustare il Negroamaro, come Cantine Due Palme e Masseria Li Veli a Cellino San Marco, Cantine San Marzano a Taranto e Tenute Rubino a Brindisi, tutte eccellenze della tradizione vinicola pugliese. Queste cantine offrono esperienze di degustazione uniche che permettono di apprezzare appieno le caratteristiche organolettiche di questo vino.

Il Gioia del Colle DOC può essere prodotto in diverse varianti, ma la più conosciuta è quella a base di Primitivo; altri vitigni che possono essere utilizzati sono il Sangiovese e il Nero di Troia.

È possibile degustare questo vino in una delle tante cantine comprese nei comuni di Gioia del Colle, Castellana Grotte, Putignano e in altre aree limitrofe della provincia di Bari. In particolare, raccomandiamo Cantine Polvanera, Tenuta Patruno Perniola e l’Azienda Agricola Plantamura. Ognuna di queste cantine offre un’esperienza unica per gli appassionati di vino. Ti consiglio di contattarle in anticipo per prenotare la tua visita e degustazione.

Primitivo di Manduria
Primitivo di Manduria

3. Nero di Troia

Questo vitigno autoctono della Puglia, noto anche come Uva di Troia, è coltivato soprattutto nelle province di Barletta-Andria-Trani e Foggia. I vini ottenuti da Nero di Troia sono intensi, con note di ciliegia e spezie, e una buona complessità. Conosciuto anche con il nome di Uva di Troia, il Nero di Troia è il terzo vitigno pugliese in ordine di rilevanza, dopo il Primitivo e il Negroamaro. Coltivato in tutta la Puglia, la zona storica del Nero di Troia si trova nel triangolo di terra che ha come vertici le città di Barletta, Cerignola e Lucera, in particolare nel comune di Troia, appunto, dal quale prende il nome. E’ presente in molte DOC pugliesi, tra cui il Cacc’e mmitte di Lucera, Castel del Monte, Orta Nova, Rosso Barletta, Rosso Canosa e Rosso di Cerignola. Per le sue caratteristiche enologiche, il Nero di Troia potrebbe diventare uno dei protagonisti dell’enologia pugliese e di tutta l’Italia meridionale. Rispetto a Primitivo e Negroamaro, vitigni perfetti per fare sia vini rossi strutturati che rosati semplici e profumati, il Nero di Troia ha un corpo più fine e una caratteristica carica speziata che contribuisce a rendere questo vino interessante ed originale.

4. Salice Salentino

Il Salice Salentino DOC è un altro vino tipico del Salento, in particolare del comune di Salice Salentino, Guagnano, San Donaci, Vernole e Cellino San Marco. Ha una buona struttura, con sapori di ciliegia, prugna e spezie, ed è un classico della tradizione vinicola pugliese. Le uve principali utilizzate per la produzione sono il Negroamaro che conferisce struttura e intensità, e la Malvasia Nera che aggiunge freschezza e delicatezza aromatica. In questo articolo te ne parliamo più nel dettaglio e ti forniamo alcuni consigli utili per organizzare visite guidate e degustazioni di questa eccellenza pugliese.

5. Gioia del Colle

Questo vino è prodotto principalmente con il Primitivo, ma il territorio di Gioia del Colle offre anche vini con una personalità unica, spesso più freschi e meno alcolici rispetto a quelli provenienti da Manduria. Ha una buona acidità e note di frutti rossi. Spostandoci più a nord, nella provincia di Bari, troviamo un’altra eccellenza enologia pugliese: il Gioia del Colle DOC. Questo vino, prodotto esclusivamente nell’omonima area intorno alla città di Gioia del Colle, in provincia di Bari, si caratterizza per un colore rosso intenso, con sfumature violacee nei vini giovani.

Primitivo di Manduria

6. Castel del Monte Rosso Riserva

Il Castel del Monte Rosso Riserva è un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto nei comuni di Minervino Murge, Andria, Trani e in altri centri della provincia di Barletta-Andria-Trani e della città metropolitana di Bari. Questo vino è ottenuto principalmente dal vitigno autoctono Nero di Troia, che deve costituire almeno il 65% dell’uvaggio, con l’eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca nera non aromatici.

Le caratteristiche organolettiche del Castel del Monte Rosso Riserva includono un colore che varia dal rosso rubino al rosso granato con l’invecchiamento, un odore caratteristico e delicato, e un sapore di corpo, armonico. Questo vino richiede un invecchiamento minimo di due anni, di cui almeno uno in legno, per sviluppare appieno le sue qualità.

Per una degustazione autentica, è possibile visitare le cantine della zona di produzione, dove il vino può essere abbinato a piatti locali come carni arrosto e formaggi stagionati. Tra le molte, ti consigliamo Cantine Re Manfredi a Venosa, Antica Enotria a Cerignolae Cantine Torrevento a Corato.

7. Tavoliere delle Puglie

Il Tavoliere delle Puglie, o semplicemente Tavoliere, è un vino DOC prodotto nelle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani. La zona di produzione comprende diversi comuni, tra cui Apricena, Ascoli Satriano, Bovino, Cerignola, Foggia, Lucera, Manfredonia e altri. Questo vino è prodotto utilizzando principalmente il vitigno autoctono Uva di Troia, che deve costituire almeno il 65% per il Tavoliere Rosso e il Tavoliere Rosato, e almeno il 90% per i vini etichettati come Tavoliere Nero di Troia.

I vini Tavoliere delle Puglie si distinguono per il loro colore rosso rubino intenso con riflessi violacei profondi. Al palato, si manifestano come vini secchi, alcolici e moderatamente acidi, caratterizzati da aromi di bacche nere, viole e liquirizia, accompagnati da profumi fruttati, speziati e a volte erbacei.

Per assaporare il Tavoliere delle Puglie nella sua terra d’origine, è consigliabile visitare le cantine situate nei comuni della provincia di Foggia e Barletta-Andria-Trani, dove è possibile degustare questo vino in abbinamento a piatti tipici della tradizione locale.